Le parole “distanziamento sociale” sono entrate a far parte del nostro vocabolario e delle nostre vite sia a livello personale che lavorativo.
Eppure, è nella nostra natura sentire il bisogno di riunirci, connetterci ed essere in comunità con gli altri. Seppur con le naturali differenze soggettive, su una linea del continuum che va dall’introversione all’estroversione, i bisogni di vicinanza, relazione e appartenenza sociale sono comuni a tutti gli esseri umani. Uno strumento che può aiutarci a sentirci più vicini è l’utilizzo dell’Intelligenza Emotiva ed in particolare della competenza dell’Empatia.
L’Empatia può, infatti, aiutarci a ri-connetterci, a sentirci più vicini in uno spazio che alimentiamo con qualcosa di nostro per condividere e sentire il bisogno dell’altro.
CHE COS’È L’EMPATIA
È la capacità di riconoscere e di rispondere in maniera appropriata e autentica alle emozioni e alle esperienze degli altri.
L’Empatia è la chiave per entrare in connessione autentica con le persone, comprendendone i sentimenti senza giudizio e permettendo così la creazione di una relazione durevole e di fiducia.
Quando si entra in empatia con un’altra persona, si accede ad uno spazio privo condiviso, privo di giudizio sui sentimenti e sulle esperienze dell’altro che genera connessione e fiducia.
I SUOI BENEFICI
In ambito aziendale è stato dimostrato che le aziende, nelle quali vige una cultura lavorativa empatica, possono vantare tassi di soddisfazione e fidelizzazione dei dipendenti più elevati rispetto a quelle realtà che non considerano questa variabile.
La cultura aziendale orientata all’empatia consente di includere e sostenere le differenze. Culture, idee, capacità, talenti diversi sono i mattoni costituenti dei team e delle aziende più innovative e di successo.
Uno stile di leadership empatico è il collante che aggrega il team e ne fa aumentare la produttività, accresce l’attitudine al confronto costruttivo e leale tra i membri della squadra.
La capacità di ascoltare e di connettersi emotivamente con l’altra persona permette di affrontare in maniera efficace i problemi e i conflitti.
L’Empatia fa aumentare la fiducia e la conoscenza reciproca, presupposti per poter supportare ed guidare le persone.
LE FASI DELL’EMPATIA
Riconoscere: riconoscere l’alfabeto emotivo degli altri. Spesso i segnali derivano dal corpo, dalle espressioni del viso, dal tono e dal ritmo della voce. Identificare le nostre emozioni e quelle dell’altro, senza confondere le une con le altre, è la base da cui potere entrare in un rapporto empatico autentico.
Ascoltare: ascoltare non solo con l’udito ma cercare anche di comprendere tutto quello che non viene espresso dalle sole parole.
Comprendere: comprendere le emozioni dell’altro, senza giudizio e senza paragoni con quello che in situazioni simili potremmo provare noi. Ognuno ha un suo proprio corredo emotivo che dipende da innumerevoli variabili di vita.
Rispondere verbalmente: dire “So cosa stai provando” spesso non funziona, perché in realtà non si sa veramente in profondità l’altro cosa sta provando, soprattutto in contesti dove la conoscenza personale resta superficiale. Si può invece rispecchiare con le nostre parole quello che l’altra persona sta dicendo, anche se non si è pienamente d’accordo.
Rispondere con l’azione: a volte basta esserci, anche solo in silenzio ed accennare un sorriso gentile e autentico. Passare all’azione non significa risolvere il problema dell’altro, ma ha sempre a che fare con lo spazio emotivo di connessione che si è creato.
Come tutte le altre competenze di Intelligenza Emotiva, anche l’Empatia è un processo allenabile ed un continuo work in progress. Soprattutto in tempi di forzato distanziamento sociale, l’Empatia è la chiave per avvicinarci alle altre persone. Con l’allenamento riuscirai ad entrare in empatia e costruire relazioni durevoli e basate sulla fiducia reciproca.
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