COSA SCRIVERE IN UN CURRICULUM VITAE ED I 10 ERRORI PIÙ COMUNI DA EVITARE – SECONDA PARTE

28 Ott,20 | Lavoro

Per aiutarti a fare chiarezza su come scrivere il cv nel migliore dei modi, nel post della scorsa settimana ho elencato 5 errori tra i più comuni che si possono commettere nella compilazione del Curriculum Vitae. Ecco la sintesi:

1- INVIARE A TUTTI LO STESSO IDENTICO CV
2- COMPILARE IL CV COME FOSSE UNA BIOGRAFIA
3- CV IN FORMATO EUROPASS QUANDO NON È NECESSARIO
4- CV TROPPO LUNGO O TROPPO CORTO
5- SCRIVERE SOLO LE COMPETENZE E NON I RISULTATI

In questo post vediamo gli altri 5 errori frequenti.

6- IGNORARE LE PAROLE CHIAVE

Lo sapevi che le grandi aziende e alcune società di selezione del personale utilizzano dei software creati per filtrare i curriculum che arrivano? Sono gli ATS, acronimo che sta per Applicant7 CONSIGLI PER SCRIVERE UN CV A PROVA DI ATS Tracking System, software basati sull’intelligenza artificiale che hanno lo scopo di automatizzare alcune fasi tipiche del percorso di ricerca e selezione del personale.

Perciò quando inoltri il tuo CV, soprattutto a grandi aziende o società di selezione al passo coi tempi, è molto probabile che il file che stai inviando venga scansionato prima da “occhi digitali” e poi, superata questo filtro, da chi si occupa della selezione.
A seconda dell’impostazione, gli ATS possono entrare in gioco già dalla ricezione del CV e sono in grado di scansionare il curriculum inviato e selezionarlo sulla base di specifiche parole chiave scelte sulla base di cosa l’azienda sta cercando nel candidato ideale. Questo processo serve ad accogliere o scartare in automatico i CV che sono idonei o meno per quella specifica posizione lavorativa in fase di ricerca da parte dell’azienda.
In sintesi, se nel tuo CV hai scritto determinate parole chiave passerà il primo turno di screening, altrimenti no per quella selezione.

7- USARE VERBI DEBOLI E GENERICI

Un altro consiglio su cosa scrivere in un Curriculum Vitae è quello di utilizzare gli “action verbs”, cioè i verbi d’azione anziché i verbi statici. Difatti, gli action verbs sono espressioni verbali che esprimono un’azione, una dinamicità e donano maggiore impatto al profilo professionale.
Per esempio, invece di scrivere “nominato responsabile del progetto x …,” puoi dire “ ho gestito/assunto la responsabilità del progetto x…”. Si percepisce la differenza?

8- INSERIRE LA FOTO QUANDO NON RICHIESTA

Spesso mi chiedono ma la foto va messa sul CV? Più no che sì.
Generalmente la foto si inserisce nel CV quando è richiesta dall’inserzione. Deve essere una foto possibilmente recente, che ti ritrae in primo piano, e che esprime di te un’immagine professionale.
Quando non è richiesta meglio evitare. Questo per due ragioni: la prima riguarda i “famigerati” ATS, gli Applicant Tracking System, cioè quei software che filtrano i CV in entrata. Questi software a volte non “leggono” la fotografia come tale, ma la identificano come un’anomalia del CV e bloccano il file. Il secondo motivo è una questione di privacy e dati sensibili e normative in materie di discriminazione. Ad esempio per questo motivo, soprattutto se invii il tuo CV in UK o US ma anche in altri stati esteri, la foto nel CV è tassativamente vietata.
Inoltre, ad esclusione di rare eccezioni, credo che le informazioni rilevanti per il processo di selezione siano quelle incluse nel CV, la foto poco aggiunge.

9- USARE IL CARATTERE TIPOGRAFICO SBAGLIATO

Un occhio di riguardo va posto anche alla scelta del carattere tipografico con sui scriverei il CV.
Gli ATS non amano i font aggraziati, arrotondati con le estremità allungate. Perciò nella scelta del font, è meglio optare per i che hanno un carattere grafico più semplice e lineare, come Calibri, Verdana, Helvetica, Trebuchet e altri.
Anche la dimensione del carattere di scrittura ha la sua importanza. Difatti, non dovrebbe essere troppo piccolo né troppo grande. Meglio optare per una saggia via di mezzo: una grandezza media per il testo e qualche punto in più per i titoli delle sezioni e il tuo nome in apertura del CV.
La semplicità e la facilità di lettura sono le caratteristiche di un buon CV dal punto di vista di impostazione grafica.

10- INVIARE IL CV SENZA RILEGGERLO CON ATTENZIONE

Sembra scontato ma non lo è. Prima di cliccare il tasto invio, dai un’ultima rilettura al tuo curriculum o, meglio ancora, proponi di rileggerlo a qualcun altro. Può sembrare impossibile ma spesso non vediamo le imprecisioni che noi stessi abbiamo scritto. Un occhio esterno invece riesce meglio.
Questo ultimo check ti aiuta a identificare eventuali inesattezze nei dati anagrafici, recapiti telefonici ed e-mail ma anche a evidenziare eventuali errori di ortografia. Controlla anche che il tuo CV non sia bloccato da password.
Nella rilettura non ti soffermare solo sulle parole evidenziate con la sottolineatura rossa del correttore automatico. Fun fact: un esempio tipico è trovare nei CV di candidati con esperienza nel controllo di gestione la parola “controllino”. Questa parola è il risultato dell’errata opera di revisione del correttore che ha ritenuto giusto cambiare la parola “controlling” in “controllino” : )
Questo per dirti che un attento check finale scova gli errori anche meglio del più accurato controllo automatico.

Spero che anche questa seconda parte del post ti sia piaciuta e ti abbia dato qualche spunto su come scrivere bene il tuo Curriculum Vitae.