MA COME SI SVOLGE UNA SESSIONE DI COACHING?

27 Mag,20 | Lavoro

Una delle domande che ricevo più spesso da chi è si rivolge a me per intraprendere un percorso di coaching, è come si svolge una sessione di coaching.

Si potrebbe pensare che il coach elargisca consigli e opinioni a profusione su vari temi, nel mio caso su temi di lavoro. Oppure che si prodighi in grandi incoraggiamenti e frasi motivazionali per spronare la persona a arrivare un risultato.

In realtà non è proprio così. Ma è molto di più e molto meglio. Adesso ti spiego.

Il coach (cioè io) attraverso una serie di domande, formulate secondo un preciso ordine, accompagna il coachee (cioè tu) alla scoperta delle risposte più giuste per lui o lei in quel momento, con il vantaggio secondario di sviluppare Consapevolezza e Responsabilità nel coachee e facilitarne l’utilizzo delle sue risorse.

Ogni sessione di coaching vive di vita propria ed è unica e irripetibile.

Se ti ponessi le stesse domande in due momenti differenti, le tue risposte sarebbero diverse perché rispecchiano la tua consapevolezza del momento. Non esiste perciò un copione precostituito ma si evidenziano alcune fasi caratterizzanti, che descriverò in questo articolo.

Senza addentrarmi troppo nei dettagli dei vari metodi, uno degli schemi classici e più noti per strutturare una conversazione di coaching è il modello G.R.O.W. descritto da John Whitmore, uno dei padri del coaching, nel famoso manuale “Coaching”.

G.R.O.W. è l’acronimo di Goal, Reality, Options e What/When/by Whom & will. Ecco come funziona il processo in quattro fasi.

Goal: l’Obiettivo

Si stabilisce l’obiettivo di lungo periodo e della singola sessione. L’obiettivo non è mai un obiettivo generico, ma rispetta determinati parametri -che il coach conosce. Il coach affiancherà la persona durante il viaggio di definizione e raggiungimento dell‘obiettivo finale.

Il primo passo di qualsiasi conversazione di coaching è stabilirne il focus.
In questa fase ti potrei chiedere di precisare di cosa vuoi parlare durante la sessione, qual è l’argomento, il tema principale. Con una serie di domande via via più definite, arriveremo a definire con chiarezza gli obiettivi: quali progressi vuoi aver compiuto alla fine della sessione, quali consapevolezze vuoi aver raggiunto.

Domanda Goal: cosa vorresti trarre da questa conversazione?

Reality: Analisi della Realtà

Dopo aver stabilito gli obiettivi, facciamo chiarezza sulla situazione attuale. Quando la realtà sarà chiara, si potranno anche rivedere gli obiettivi e ridefinirli con maggiore precisione. La situazione attuale va analizzata secondo un criterio di obiettività. E’ per questo che in questa fase si identificano le eventuali interferenze e i blocchi che ti impediscono di raggiungere il risultato desiderato.
A tal proposito, è di Timothy Gallwey l’idea espressa nei suoi libri della serie “The Inner Game” che rimuovendo le interferenze interne migliora la performance esterna.

Domande Reality: a che punto sei oggi rispetto al tuo obiettivo? Cosa hai già fatto finora e cosa ha funzionato e cosa no? Che cosa potrebbe ostacolare il raggiungimento di questo obiettivo?

Options: Le Opzioni

Questo è il passaggio in cui si mira ad ampliare il più possibile il ventaglio delle possibili soluzioni che tu puoi utilizzare per arrivare al risultato desiderato.
Questa è una fase di brainstorming in cui si lavora per far emergere molte soluzioni e identificare tutte le opzioni disponibili per raggiungere l’obiettivo.
Molto spesso, proprio sulla base di quanto emerso nella fase precedente, potrai scoprire delle possibilità e opzioni nuove, mai considerate prima.

Una volta che sarai consapevole di tutte le opzioni e dei relativi pro e contro, si può passare allo step successivo.

Domande Options: Quali sono le diverse cose che potresti fare per arrivare al risultato? E oltre a questo?

What/When/by Whom&will: Il piano d’azione

Questo è l’ultimo passaggio. In questa fase ti aiuto a stabilire il suo piano d’azione.
Stabiliamo insieme azioni specifiche da mettere in atto su una linea temporale definita e sostenibile. Dopo di ciò si concorda una verifica a distanza di qualche mese per verificare progressi fatti.

Le domande finali: che cosa hai intenzione di fare? Quando? Di chi hai bisogno per farlo? Quale azione ti porterà a raggiungere il tuo risultato?

Il modello G.R.O.W. è un potente processo per comprendere le tappe salienti di una conversazione di coaching, pur non essendo l’unico e non essendo sempre un percorso sequenziale lineare.

Spero di averti dato modo di comprendere come si potrebbe svolgere una sessione di coaching.

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Per ogni info o commenti scrivimi a amanda@amandafranchi.com