SAI QUALI SONO I TUOI SCHEMI EMOTIVI RICORRENTI?

25 Mar,20 | Intelligenza emotiva

Gli schemi emotivi ricorrenti, chiamati anche pattern emotivi, sono il registro di emozioni che si attivano in modo automatico e ricorrente al verificarsi di una determinata situazione.

I pattern emotivi influenzano i pensieri, i comportamenti e di conseguenza le nostre scelte e le nostre relazioni. Sono meccanismi reattivi che si consolidano nel tempo attraverso le esperienze vissute.

Nel modello di autovalutazione delle competenze di intelligenza emotiva SixSeconds, di cui sono certificata per l’erogazione e la restituzione, rientra la capacità di “Riconoscere i sentieri emozionali” ovvero la capacità di riconoscere reazioni e comportamenti che ricorrono frequentemente. 

Come funzionano

Sono dei nostri meccanismi fisiologici e servono per semplificarci la vita.
Il nostro cervello predilige seguire dei percorsi neuronali consolidati nel tempo, in virtù di un processo di risparmio di energia e tempo. Per questo motivo i nostri pattern automatici emergono soprattutto in situazioni di stanchezza o stress cioè quando il nostro corpo ha bisogno di risparmiare risorse utili per portare a termine un’attività. 

Di per sé non esistono pattern giusti o sbagliati in assoluto, ma possono essere funzionali o disfunzionali in determinate situazioni. 

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

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Nel corso degli anni ho lavorato tanto sulla consapevolezza delle mie reazioni emotive automatiche e devo ammettere che è tutt’altro che facile. Occorre pratica, attenzione e un po’ di pazienza ma ti posso garantire che con l’allenamento si ottengono ottimi risultati.

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

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Esercizio

Nel corso degli anni ho lavorato tanto sulla consapevolezza delle mie reazioni emotive automatiche e devo ammettere che è tutt’altro che facile. Occorre pratica, attenzione e un po’ di pazienza ma ti posso garantire che con l’allenamento si ottengono ottimi risultati.

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

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Esercizio

Nel corso degli anni ho lavorato tanto sulla consapevolezza delle mie reazioni emotive automatiche e devo ammettere che è tutt’altro che facile. Occorre pratica, attenzione e un po’ di pazienza ma ti posso garantire che con l’allenamento si ottengono ottimi risultati.

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

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Cosa fare per riconoscere gli schemi emotivi ricorrenti

Vuoi diventare più efficace nel riconoscere i tuoi pattern disfunzionali, cioè i nostri schemi di reazione abituali controproducenti? Il primo passo è quello di osservarti di più, in maniera curiosa, attenta ma non giudicante. Per fare questo devi attingere dalle tue risorse di self awareness, la consapevolezza emotiva che ti aiuta ad ascoltarti e identificare e dare un nome alle tue emozioni.

Esercizio

Nel corso degli anni ho lavorato tanto sulla consapevolezza delle mie reazioni emotive automatiche e devo ammettere che è tutt’altro che facile. Occorre pratica, attenzione e un po’ di pazienza ma ti posso garantire che con l’allenamento si ottengono ottimi risultati.

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

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Perché è importante conoscere gli schemi emotivi ricorrenti?

Fin qui tutto bene. Allora perché è così importante sapere di averli e riconoscerli? Perché alcuni pattern possono risultare disfunzionali per noi in quel momento e in quel contesto.

Quindi esserne consapevoli e riconoscerli per tempo ti consente di anticipare, aggirare o evitare di prendere decisioni impulsive e poco ponderate.
Chi non ha questa abilità ha difficoltà ad uscire da situazioni conflittuali ed è percepito come una persona imprevedibili e inattendibile. E questo in ambito lavorativo può compromettere negativamente la propria crescita e le relazioni professionali.

Cosa fare per riconoscere gli schemi emotivi ricorrenti

Vuoi diventare più efficace nel riconoscere i tuoi pattern disfunzionali, cioè i nostri schemi di reazione abituali controproducenti? Il primo passo è quello di osservarti di più, in maniera curiosa, attenta ma non giudicante. Per fare questo devi attingere dalle tue risorse di self awareness, la consapevolezza emotiva che ti aiuta ad ascoltarti e identificare e dare un nome alle tue emozioni.

Esercizio

Nel corso degli anni ho lavorato tanto sulla consapevolezza delle mie reazioni emotive automatiche e devo ammettere che è tutt’altro che facile. Occorre pratica, attenzione e un po’ di pazienza ma ti posso garantire che con l’allenamento si ottengono ottimi risultati.

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

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Perché è importante conoscere gli schemi emotivi ricorrenti?

Fin qui tutto bene. Allora perché è così importante sapere di averli e riconoscerli? Perché alcuni pattern possono risultare disfunzionali per noi in quel momento e in quel contesto.

Quindi esserne consapevoli e riconoscerli per tempo ti consente di anticipare, aggirare o evitare di prendere decisioni impulsive e poco ponderate.
Chi non ha questa abilità ha difficoltà ad uscire da situazioni conflittuali ed è percepito come una persona imprevedibili e inattendibile. E questo in ambito lavorativo può compromettere negativamente la propria crescita e le relazioni professionali.

Cosa fare per riconoscere gli schemi emotivi ricorrenti

Vuoi diventare più efficace nel riconoscere i tuoi pattern disfunzionali, cioè i nostri schemi di reazione abituali controproducenti? Il primo passo è quello di osservarti di più, in maniera curiosa, attenta ma non giudicante. Per fare questo devi attingere dalle tue risorse di self awareness, la consapevolezza emotiva che ti aiuta ad ascoltarti e identificare e dare un nome alle tue emozioni.

Esercizio

Nel corso degli anni ho lavorato tanto sulla consapevolezza delle mie reazioni emotive automatiche e devo ammettere che è tutt’altro che facile. Occorre pratica, attenzione e un po’ di pazienza ma ti posso garantire che con l’allenamento si ottengono ottimi risultati.

Ti propongo questo esercizio.

Durante la giornata prova a identificare quali sono i tuoi schemi emotivi ricorrenti quali sono stati i tuoi pattern emotivi tipici. Utilizza foglio e penna e completa questa frase: “Quando (situazione, stimolo)…, io di solito (reazione)….”. Per esempio: “quando mi contraddicono, mi chiudo a riccio e tengo il muso per giorni” oppure “quando ho poca energia, tendo ad essere scontroso con i colleghi”.
Se presti attenzione noterai tanti di esempi di pattern.

Ora identifica i costi e i benefici, cioè i lati positivi e negativi della tua reazione. Se noti che il pattern produce conseguenze disfunzionali, puoi valutare le alternative da mettere in atto al posto di quello schema ricorrente.

Spero che questo post ti sia piaciuto e ti sia stato utile.

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, se vuoi scrivimi alla mail: amanda@amandafranchi.com

 

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